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PRIVACY: il diritto all’oblio e all’eliminazione dei contenuti pregiudizievoli

Per diritto all’oblio si intende il diritto di ciascun individuo alla non diffusione e all’eliminazione di notizie pregiudizievoli alla sua reputazione e al suo onore, in parole povere il diritto ad essere dimenticati. Nato specificatamente come principio legato alle condanne penali e all’interesse dell’individuo che abbia scontato la pena a non vedere più pubblicato il proprio nome, è stato poi esteso alle notizie compromettenti in genere. Il diritto all’oblio è stato disciplinato espressamente per la prima volta con il regolamento n. 2016/69 il quale sancisce che ogni individuo ha diritto di ottenere la cancellazione dei dati personali che lo riguardano senza ingiustificati ritardi; concetto espresso già dalla sentenza n. 23771/15 del Tribunale di Roma la quale ha precisato i presupposti per ottenere la suddetta cancellazione, ovvero che il fatto pregiudizievole sia risalente e abbia perso ogni rilevanza ai fini dell’informazione pubblica (condizione quest’ultima necessaria al bilanciamento tra il diritto all’oblio e quello di cronaca). Se il diritto all’oblio viene poco esercitato con riguardo alla carta stampata, acquisisce maggior rilievo riguardo alle notizie pubblicate sul web e potenzialmente permanenti, tanto che Google ha recentemente attivato una procedura semplificata per richiedere la cancellazione delle informazioni dannose.