SOVRAINDEBITAMENTO: IL TRIBUNALE PUÒ CANCELLARE I DEBITI SE L’INSOLVENZA È FRUTTO DI CIRCOSTANZE SFORTUNATE
Una recente sentenza del Tribunale di Crotone ha accolto una istanza di esdebitazione del debitore incapiente, azzerando i debiti pregressi di un cittadino ritenuto meritevole ma privo di mezzi. Nel caso di specie, una coppia con due figli minori, travolta da una crisi economica familiare e lavorativa, ha ottenuto la cancellazione integrale delle proprie passività grazie all’intervento del giudice. Il nucleo, privo di beni liquidabili e con un reddito mensile inferiore a 1.300 euro, è stato ritenuto meritevole di accedere alla procedura di esdebitazione. Alla base della decisione: la buona fede dei debitori e l’assenza di comportamenti imprudenti o dolosi.
Il padre di famiglia, dopo anni di impieghi precari, era finalmente riuscito ad ottenere un posto fisso, che aveva giustificato l’apertura di alcuni finanziamenti. Tuttavia, il successivo fallimento della società datrice di lavoro ha compromesso ogni equilibrio economico. Anche la madre, inizialmente impiegata in un call center, ha perso il lavoro. Solo recentemente aveva ricominciato a percepire un reddito come collaboratrice domestica, del tutto insufficiente a garantire l’autosufficienza economica del nucleo.
Nel valutare la richiesta di esdebitazione, il Tribunale ha dato rilievo a diversi elementi:
- l’origine non colposa del sovraindebitamento;
- la condotta responsabile dei richiedenti, che non hanno mai ostacolato i creditori né contratto debiti in modo sconsiderato;
- l’assenza di beni rilevanti nel patrimonio familiare (l’unico bene intestato è un’auto immatricolata nel 2019);
In particolare, ha pesato positivamente il fatto che il padre di famiglia aveva cercato, per quanto possibile, di onorare alcuni debiti prima dell’aggravarsi della situazione finanziaria.
Il beneficio dell’esdebitazione non comporta la cancellazione di ogni obbligo nei confronti del sistema. Il giudice ha stabilito che per i tre anni successivi alla pronuncia, il debitore dovrà fornire annualmente un aggiornamento dettagliato sulla propria condizione economica, corredato da una relazione del Gestore della crisi. Un meccanismo di garanzia che mira a preservare l’integrità della procedura e ad evitare abusi.