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DIRITTO PENALE: E’ VIOLENZA ANCHE QUANDO LA VITTIMA ABUSA DI ALCOL E DROGHE

La Cassazione, con sentenza n. 44292/2019, è tornata sul reato di violenza sessuale affermando che il reato di violenza sessuale è configurabile anche nel caso in cui la vittima abbia consumato alcool e droghe.

L'imputato aveva sostenuto che l'uso delle sostanze da parte della ragazza era avvenuto in modo consenziente così come il rapporto e ciò avrebbe dovuto escludere la configurabilità del reato di violenza sessuale. La Cassazione ha invece affermato che chi approfitta dello stato di inferiorità della vittima commette comunque violenza sessuale.

La corte pur escludendo la violenza fisica e la minaccia, ha ritenuto di ascrivere il reato di violenza sessuale a causa delle condizioni della minore di cui il ricorrente avrebbe approfittato disponendo di un'ampia quantità di cocaina, la cui assunzione, insieme all'alcol ha fatto sì che la vittima si trovasse

in una condizione di inferiorità fisica e psichica, strumentalizzata dal soggetto al fine di soddisfare i suoi impulsi.

La Corte ha posto l’accento su come l'aggressione all'altrui sfera sessuale sia stata “connotata da modalità insidiose o subdole, rilevando non solo la condizione di inferiorità psichica o fisica seguente all'assunzione delle dette sostanze, ma il comportamento abusante dell'imputato che approfitta dello stato di alterazione per la soddisfazione dei suoi istinti sessuali”.