PAGA LA DISCOTECA SE IL CLIENTE CADE SUL PAVIMENTO BAGNATO
Il titolare di una discoteca aveva omesso di far eseguire la pulizia e la successiva asciugatura della pavimentazione bagnata del locale, ciò aveva cagionato ad un cliente, a seguito di una caduta, fratture e contusioni multiple, guarite in 112 giorni.
La Suprema Corte, con sentenza n. 44142/2019, ha chiarito che "in tema di prevenzione nei luoghi di lavoro, le norme antinfortunistiche sono dettate a tutela non soltanto dei lavoratori nell'esercizio della loro attività, ma anche dei terzi che si trovino nell'ambiente di lavoro, indipendentemente dall'esistenza di un rapporto di dipendenza con il titolare dell'impresa. Ove in tali luoghi si verifichino eventuali fatti lesivi a danno del terzo è configurabile l'ipotesi del fatto commesso con violazione delle norme dirette a prevenire gli infortuni sul lavoro, di cui agli artt. 589 e 590 del Codice penale, sempre che sussista tra siffatta violazione e l'evento dannoso un legame causale.”
La Corte di appello aveva quindi, in maniera corretta, ritenuto violata la regola cautelare sancita dall'art. 64, comma 1, lett. a), punto 1.3.1.3. dell'allegato IV del D.lgs. n. 81 del 2008, che prevede l'obbligo di mantenere pulita la superficie del locale, per salvaguardare l'incolumità di dipendenti e di terzi estranei.
Alla luce della pronuncia della Suprema Corte risulta quindi irrilevante che il soggetto leso sia un avventore del locale e non un dipendente, infatti la Cassazione ricorda che le norme antinfortunistiche sono previste dal legislatore per tutelare i lavoratori, ma anche i terzi estranei all'attività.